Coronavirus, una biotech italiana è in corsa per il vaccino
Mentre nel mondo cresce la preoccupazione per il nuovo coronavirus che ha colpito la Cina, la corsa al vaccino è già iniziata. E anche la ricerca italiana è pronta a dare il suo contributo: l’azienda biotech Takis, situata nel parco scientifico di Castel Romano vicino a Roma, ha annunciato il suo impegno per realizzare un vaccino genetico contro 2019-nCov.
Il bilancio attuale è di 81 morti e oltre 2800 persone infettate: ma il numero continua ad aumentare. La situazione è stata definita "grave" dal presidente Xi Jinping e l'OMS, pur scegliendo di non decretare per il momento l'emergenza internazionale, parla di rischio "elevato" e raccomanda di adottare tutte le misure di contenimento necessarie. Sappiamo ancora poco di questo virus: si chiama 2019-nCov e appartiene alla stessa famiglia di quella della SARS (sindrome respiratoria acuta grave), che tra il 2002 e il 2003 ha contagiato più di 8000 persone e causato 775 decessi. L'attuale epidemia, iniziata dalla città cinese di Wuhan, è causata da un nuovo tipo di coronavirus, con un potenziale meno letale rispetto a quello della SARS. Ma l'allerta rimane alta: non esiste ancora un vaccino né una terapia efficace e secondo gli esperti il virus potrebbe mutare e diventare più aggressivo.
Già a metà gennaio, gli scienziati cinesi avevano sequenziato e pubblicato il genoma del nuovo coronavirus su Science. La sequenza genetica è stata estratta da frammenti isolati da 15 persone con i sintomi della malattia e ha rivelato che il virus è simile a un ceppo veicolato da pipistrelli e mai identificato prima nell'uomo. Ma ora che il suo genoma è accessibile a tutti, i ricercatori possono iniziare a sviluppare un vaccino.
A rendere noti i loro sforzi sono state finora alcune società statunitensi come Moderna, Inovio e Gilead, ma anche il centro di ricerca dell'Università del Queensland in Australia e dell'Università del Texas. Anche in Italia, la biotech romana Takis ha annunciato che realizzerà un vaccino contro 2019-nCov.
Il candidato di Takis sarà un vaccino genetico a base di DNA. L’azienda ha esperienza nella produzione di vaccini veterinari, che negli studi clinici condotti sia in Italia che negli Stati Uniti hanno dimostrato di indurre una forte risposta immunitaria e prolungare la sopravvivenza dei cani affetti da cancro. Il prossimo passo ora sarà quello di usare lo stesso approccio per il coronavirus. "La biologia del coronavirus e la disponibilità della sequenza del genoma 2019-nCoV sono tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per la progettazione del vaccino." - dichiara Fabio Palombo, direttore dell'Area di immunologia e vaccini. Il vaccino conterrà la sequenza genetica della “proteina S”, che il virus utilizza per agganciare un recettore sulla superficie dell'epitelio respiratorio umano e infettare le cellule.
Da un punto di vista scientifico, sostengono gli esperti, i tempi per la realizzazione sarebbero rapidi, anche di pochi mesi. Ma prima di diventare accessibile ai pazienti, il vaccino dovrà essere testato sugli animali e sottoposto all'approvazione degli enti regolatori: un processo che potrebbe richiedere alcuni anni. Ma se l'emergenza fosse confermata, l’iter approvativo potrebbe accelerare.
"Grazie all'esperienza dei nostri scienziati, Takis può dare il suo contributo a questa emergenza sanitaria con le risorse e i mezzi interni attualmente disponibili. Ma sarà essenziale ottenere finanziamenti e / o collaborazioni con grandi aziende al più presto, così da sviluppare il vaccino 2019-nCoV il più rapidamente possibile ". - conclude Luigi Aurisicchio.
La corsa contro il virus è appena iniziata.
Erika Salvatori