Opossum, da modelli per la ricerca ad alleati contro la malattia di Lyme

opossum

Molte zecche si attaccano agli opossum per cibarsi del loro sangue… ma poche sono in grado di raccontarlo. Il piccolo marsupiale americano uccide più del 95% dei parassiti che abbiano la sfortuna di incrociare la sua strada: una strage. Anche se lui non lo sa, in questo modo contribuisce a combattere la malattia di Lyme, causata da un batterio che si fa trasportare proprio dalle zecche.

Traditi dall’aspetto impacciato e da uno sguardo un poco stralunato, gli opossum sono spesso considerati stupidi (a torto, sono anzi piuttosto intelligenti). Mal tollerati dalla gente locale, sono talora fastidiosi e invadenti, e possono trasmettere malattie, come la tubercolosi, con rischio particolare per il bestiame.

Ma fanno anche cose buone

Checché se ne dica, agli opossum dobbiamo qualcosa. I ricercatori si sono interessati a questi curiosi animali, scoprendo le loro somiglianze con l’essere umano. Una su tutte riguarda il cancro: noi e gli opossum siamo gli unici mammiferi che si ammalano di melanoma solamente a causa dell’esposizione alle radiazioni UV.

Curiosando nel loro genoma, il primo Dna di un marsupiale mai sequenziato,  ci siamo resi che le loro sequenze genetiche sono simili alle nostre, benché il gruppo dei mammiferi marsupiali si sia separato da quello dei placentati (di cui fa parte l’uomo) ben 180 milioni di anni fa.

Insomma, grazie agli opossum abbiamo ripercorso la nostra storia evolutiva, identificando i cambiamenti genetici che ci hanno reso quello che siamo, diversificandoci dai nostri parenti più stretti. Ma sono anche dei validi modelli per la ricerca biomedica, negli studi che riguardano il sistema immunitario, il melanoma e la medicina rigenerativa.

Un baluardo contro la malattia di Lyme

Degli opossum si dice che sono portatori di un gran numero di malattie. È vero, ma solo in parte. Ad esempio sono quasi totalmente immuni alla rabbia, che viene trasmessa più di frequenti dai cani selvatici e altri animali. E in alcuni casi sono addirittura nostri inconsapevoli alleati nella lotta alle malattie infettive.

È il caso della malattia di Lyme, o borreliosi: un’infezione di origine batterica, piuttosto comune negli Stati Uniti ma anche in Europa, e in Italia soprattutto in Liguria e Trentino. Il batterio che la causa è la Borrelia burgdoferi, che attraverso il morso di una zecca si trasmette ad animali e esseri umani. La malattia si presenta con un’eruzione cutanea, ma è accompagnata da complicanze neurologiche, muscolari e ossee, che possono degenerare in artrite cronica, e disturbi cardiaci.

Anche gli opossum sono preda delle zecche, come molti mammiferi di piccola e media taglia. Ma quelle che capitano  sul corpo di un opossum, hanno quasi certamente il destino segnato. Il nostro marsupiale riesce a uccidere più del 95% delle sfortunate zecche che cercano di nutrirsi del suo sangue.  Dei veri e propri killer di zecche, possono ucciderne fino a 5000 in una stagione, contribuendo a ridurne il numero e quindi le possibilità di contagio. Questi dati sono stati ampiamente divulgati per incoraggiare gli americani a non bistrattare gli opossum, a fare attenzione a non investirli con l’auto (circostanza piuttosto frequente) e a non dargli la caccia. In giustamente sottovalutati, la loro presenza ha in realtà delle ripercussioni positive sulla salute pubblica.

Erika Salvatori

Fonti:

Opossum Genome Project

Keesing, F. et al. (2009). Hosts as ecological traps for the vector of Lyme disease. Proc. R. Soc. B. doi: 10.1098/rspb.2009.1159

Opossum, malattia di Lyme

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