Trapianto fecale: i batteri che migliorano l'efficacia dell'immunoterapia

Fecal transplants help patients

E se l'efficacia dell'immunoterapia dipendesse anche dai batteri che vivono nell'intestino? Un trapianto fecale di microbiota potrebbe aumentare la risposta ai farmaci immunoterapici anche nei pazienti più refrattari. Sì, stiamo parlando proprio di un trapianto di feci... o più precisamente dei batteri contenuti al loro interno.

L'immunoterapia non funziona allo stesso modo su tutti i pazienti. Colpa del tumore o del sistema immunitario? Forse di entrambi, ma c'è anche un terzo responsabile. Esistono numerosi studi a supporto di un ruolo del microbiota intestinale nella risposta all'immunoterapia. Eppure, dal momento che solo alcune persone guariscono, o hanno comunque dei benefici, alcuni batteri potrebbero essere "migliori" di altri.

Cosa c'è nelle tue feci?

Il ripristino della flora batterica attraverso trapianto fecale si sta consolidando come strategia per il trattamento di infezioni e patologie croniche. Le feci sono composte dal 74% di acqua, ma la parte solida contiene massa batterica in una percentuale significativa, che varia tra il 25% e il 54%. La composizione dei batteri nelle feci riassume quella dell'intestino.

Gli esperimenti suggeriscono che i pazienti potrebbero beneficiare di questo "particolare" trapianto. Di fatto, viene già usato contro le infezioni da Clostridium difficile, che causano l'infiammazione del colon e dell'intestino. Ma lo si potrebbe estendere anche ad altri disturbi gastrointestinali (costipazione, colite allergica), malattie metaboliche o neurologiche e persino al cancro.

Batteri per l'immunoterapia del cancro

Tra le possibilità, c'è quella che il trapianto fecale aiuti i pazienti in cura con i farmaci immunoterapici. Le persone che rispondono al trattamento sono anche quelle con la maggiore diversità di specie microbiche, ma è tutto ancora piuttosto oscuro. Non si sa quali siano di preciso i batteri responsbaili né il loro meccanismo d'azione. Ma se un paziente guarisce grazie all'immunoterapia, il merito è  nche dei suoi batteri intestinali.

La strategia del trapianto fecale consiste nel raccogliere campioni di feci da pazienti responder e trasferirle in altri pazienti, con lo stesso tipo di cancro, ma resistenti ai farmaci. I primi esperimenti condotti da Gal Markel presso lo Sheba Medical Center di Ramat Gan, in Israele, e da Giorgio Trinchieri del National Cancer Institute di Bethesda, nel Maryland, hanno condotto a risultati promettenti. Vale quindi la pena superare l'iniziale (e comprensibile) sensazione di disgusto e aprire le porte a un nuovo trattamento, che potrebbe aumentare l'efficacia dell'immunoterapia sui pazienti.

Erika Salvatori

Fonti:

Fecal Microbiota Transplantation (FMT) in Metastatic Melanoma Patients Who Failed Immunotherapy https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT03353402

Bianchieri, P. Et al. (2018). Could Fecal Transplantation Become Part of PD-1-Based Immunotherapy, Due to Effects of the Intestinal Microbiome? Gastroenterology https://doi.org/10.1053/j.gastro.2018.03.060

 

Immunoterapia, Trapianto fecale

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